
Chi si dedica all’attività fisica solo nel fine settimana — i cosiddetti weekend warriors, o “guerrieri del weekend” — può comunque trarre importanti benefici per la salute e la longevità. Lo confermano due nuovi studi pubblicati quasi contemporaneamente: uno sulla rivista Journal of the American Heart Association a cura dell’Università di Guangdong, e l’altro su Nature Scientific Reports dai ricercatori dell’Università di Yangzhou. Entrambe le ricerche hanno analizzato i dati di oltre 260.000 persone.
I numeri parlano chiaro: due giorni bastano (e avanzano)
Le evidenze mostrano che 75-150 minuti di esercizio moderato concentrati nel weekend sono sufficienti per ridurre significativamente il rischio di morte prematura per malattie cardiovascolari, cancro e altre patologie.
Anche un’attività fisica semplice — come camminare a passo sostenuto, pedalare lentamente, giocare a tennis o ballare — è sufficiente per migliorare la salute generale.
I risultati sono impressionanti:
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32% in meno di rischio di mortalità generale nei weekend warriors
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31% in meno di rischio per malattie cardiovascolari
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21% in meno di rischio di morte per cancro
Chi si allena regolarmente durante la settimana (non solo nei weekend) ottiene benefici leggermente inferiori ma comunque significativi: rispettivamente -26%, -24% e -13%.
Chi sono i weekend warriors?
Il termine, coniato da una ricerca pubblicata su JAMA, si ispira ai “guerrieri” del film cult I guerrieri della notte. Si riferisce a chi concentra tutta la propria attività fisica nei due giorni liberi della settimana, spesso per mancanza di tempo durante i giorni lavorativi.
Ma attenzione: non serve “scatenarsi” in palestra. È sufficiente raggiungere i 150 minuti settimanali in modo graduale. Gli esperti consigliano, in particolare per chi è poco allenato, di iniziare con sessioni di 20 minuti, aumentando progressivamente per evitare traumi o affaticamenti muscolari.
La frequenza cardiaca come indicatore
Secondo i parametri internazionali, l’esercizio moderato comporta una frequenza cardiaca media intorno a 109 battiti al minuto, mentre quello intenso supera i 142 bpm. I benefici sono presenti in entrambi i casi, ma è l’abitudine a muoversi — anche solo nel weekend — a fare la differenza.
Dispositivi indossabili e conferme oggettive
Gli studi cinesi hanno utilizzato dispositivi come accelerometri da polso per monitorare l’attività fisica e confermare in modo oggettivo i risultati. In particolare, i benefici maggiori sono stati osservati nella fascia d’età 41-80 anni, con una riduzione significativa anche del rischio di ipertensione.